UAMA, prodotti a duplice uso e obbligatorietà dell’icp
L’UAMA (l’Unità per le Autorizzazioni dei Materiali di Armamento), che è l’autorità italiana competente per il rilascio di autorizzazioni all’esportazione di prodotti a duplice uso, ha recentemente pubblicato due comunicati con i quali ha confermato ufficialmente che per esportare prodotti a duplice uso sulla base di autorizzazioni globali di esportazione, tra cui rientrano le autorizzazioni globali per grandi progetti, e dell’autorizzazione generale dell’Unione “EU007”, le aziende devono essere dotate di un proprio Internal Compliance Program (“ICP”).
L’“autorizzazione per grandi progetti” è una nuova tipologia di autorizzazione prevista dal regolamento (UE) n. 821/2021 sui prodotti a duplice uso e che è entrato in vigore lo scorso 9 settembre 2021. Si rinvia sul punto a quanto già indicato nel nostro precedente alert consultabile al seguente link. Si tratta di un’autorizzazione, globale o specifica, concessa a un esportatore per un tipo o una categoria di prodotti a duplice uso, che può essere valida per le esportazioni verso uno o più utilizzatori finali specifici, in uno o più paesi terzi specifici, ai fini di uno specifico progetto su larga scala.
La Commissione Europea dovrebbe pubblicare in futuro delle Linee Guida sulle autorizzazioni globali per grandi progetti. Nelle more, l’UAMA ha fornito alcune delucidazioni agli esportatori italiani. In particolare, nel comunicato relativo a questa tipologia di autorizzazione globale per grandi progetti, l’UAMA:
- ha chiarito che tale autorizzazione può essere rilasciata per l’esportazione di prodotti a duplice uso verso un paese terzo dove l’esportatore costruirà o contribuirà alla costruzione di un impianto o realizzerà una serie di esportazioni riconducibili a un unico e ben identificato progetto;
- ha fornito le istruzioni sul deposito e sulle modalità di invio delle domande, nonché sugli adempimenti da porre in essere successivamente all’ottenimento dell’autorizzazione. Per quanto concerne la modulistica da inviare all’autorità ha precisato che sarà quella consueta applicabile alle autorizzazioni globali e che fra i diversi documenti che dovranno essere sottoposti all’autorità compaiono il progetto completo dell’impianto o dell’opera che si intende realizzare, lo scadenziario di massima delle esportazioni previste e l’ICP;
- ha affermato espressamente che a seguito dell’entrata in vigore del nuovo regolamento sopra menzionato, per avvalersi di qualsiasi autorizzazione globale, ivi compresa quella per grandi progetti, è necessaria la presenza di un ICP;
- ha sottolineato che l’ICP dovrà essere redatto secondo le Linee Guida dell’Unione Europea contenute nella Raccomandazione (UE) 2019/1318 e che tale ICP verrà valutato dalla medesima autorità ai fini del rilascio dell’autorizzazione richiesta.
Si segnala che ai sensi del nuovo regolamento l’autorizzazione per grandi progetti potrebbe essere rilasciata anche sotto forma di autorizzazione specifica.
Con un ulteriore comunicato, l’UAMA ha anche confermato che a seguito dell’introduzione del nuovo regolamento l’adozione di un ICP è obbligatoria anche per potersi avvalere della nuova autorizzazione generale dell’Unione “EU007” relativa all’esportazione intragruppo di software e tecnologia. Anche in questo comunicato l’autorità italiana ha ribadito che l’ICP deve essere redatto sulla base delle Linee Guida di cui sopra e che lo stesso verrà valutato dall’autorità.
Pertanto, d’ora in poi, le aziende interessate a esportare prodotti a duplice uso in virtù delle autorizzazioni in questione dovranno necessariamente presentare all’UAMA il proprio ICP, che verrà valutato dalla stessa ai fini del rilascio dell’autorizzazione richiesta.
Per qualsiasi chiarimento il nostro Studio resta a disposizione.
Per ulteriori informazioni
Avv. Hanz Giovanni Chiappetta hchiappetta@lawtelier.it
Avv. Marika Romani mromani@lawtelier.it